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26
Maggio
2019

Una visione sicuramente privilegiata (Barbara Jatta, Musei Vaticani)

Sono anni che Philippe Casanova, peintre baroque, vive a Roma e che pone la sua attenzione ai luoghi artistici di questa meravigliosa Città Eterna, ricordando a tutti noi la sensibilità tutta barocca che ne è parte intrinseca.

Nella sua ricerca non potevano mancare i Musei Vaticani e Philippe ce gli ha proposti in questa mostra in due opere che raffigurano i luoghi più scenografici
ma anche quelli meno conosciuti dei musei del Papa: la sommità della Scala Simonetti e la galleria dei Candelabri.
La parte terminale della celebra scala del Museo Pio Clementino è caratterizzata dall' imponente cratere nero. Casanova coglie questo scorcio che tanti visitatori perdono affannati verso le gallerie che gli condurranno alla Cappella Sistina, non si voltano per vedere la magia dell' Antico, voluta dalla scenografia di un grande architetto. E l' andito al Museo Etrusco, a quel grandioso Museo Gregoriano Etrusco voluto da Gregorio XVI Cappellari alla meta del XIX secolo per mostrare le importante scoperte e i rinvenimenti di quella civiltà nelle terre dello Stato Pontificio.
L' imponenza della scala, tagliata dalle luci dello pomeriggio romano, viene raffigurata da un gioco di colori caractteristico della tavolozza del nostro pittore e di questi luoghi.
Anche nella galleria degli Candelabri le cromie sono le stesse e la luce del meriggio è analoga. Gli spazi settecenteschi sono resi con un colore e con le calde tonalità barocche.
Questo luogho di passaggio verso la Sistinà viene valorizzato per la sua eleganza e reso ancora più fantastico dal gioco di luci voluto dal' artista.
Ci mostra questi luoghi muti, senza la presenza umana, estraneo al fragore dei migliaia di visitatori che ogni giorno gli percorrono, in una visione sicuramente privilegiata, la stessa che dovevano avere i pochi dignitari che nel passato li attraversavano.